Presentati i risultati del monitoraggio della fauna ittica e del benthos del fiume Nera e del fiume Corno, effettuato nei mesi di maggio e giugno scorsi, nelle zone a regolamento specifico, dove viene praticata la pesca no kill e che l’associazione ambientalista gestisce in convenzione con la Regione Umbria.
Il monitoraggio è stato realizzato con il supporto tecnico scientifico del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia.
Cosa emerge dai risultati del monitoraggio per la qualità delle acque – I campionamenti hanno interessato sei stazioni, nei comuni di Cerreto di Spoleto, Vallo di Nera e Ferentillo, e indagato parametri fisico-chimici delle acque, le portate, il macrobenthos e la fauna ittica.
Tutti i parametri fisico-chimici (temperatura, PH, conducibilità, Ossigeno, Nitrato, Azoto Nitroso, Azoto Ammoniacale, Fosfato, Solfato, Cloro, Biochemical Oxyge Demand e Chemical Oxygen Demand) sono rientrati negli standard di qualità previsti per i salmonidi, ad eccezione della concentrazione dell’Ossigeno disciolto. Tre siti di campionamento risultano al di sotto degli standard di qualità per i salmonidi, mentre tutte le stazioni sono idonee per i ciprinidi. Si è osservato inoltre che tre siti a valle di Borgo Cerreto hanno valori che eccedono gli standard di qualità del Fosforo totale per i salmonidi.
Le analisi morfo-idrologiche sono state effettuate utilizzando un correntometro e per ogni stazione di campionamento sono state calcolate portata, velocità media di corrente, larghezza dell’alveo e profondità media. Le portate sono state comparate con il deflusso minimo vitale previsto dal Piano di Tutela delle Acque dell’Umbria. Tutte rientrano nei limiti previsti dal Piano di Tutela delle Acque, ad eccezione della stazione del Fiume Corno.
La densità del Macrobenthos (le comunità di invertebrati che vivono nei corsi d’acqua) presenta una notevole importanza ecologica, in quanto riveste un ruolo fondamentale per la funzionalità degli ecosistemi acquatici è alta ovunque, così come l’indice di diversità. L’I.B.E. (Indice Biotico Esteso, l’indice e analizza le comunità di macroinvertebrati che colonizzano gli ecosistemi fluviali) è in prima classe di qualità.
Il campionamento della fauna ittica – Sono state catturate 980 trote (con elettrostorditore), tutte anestetizzate, disinfettate e poi rilasciate. Per ciascun pesce è stata eseguita la misurazione della lunghezza e del peso. E’ stata verificata la presenza di malattie o malformazioni ed effettuato il prelievo delle scaglie per la determinazione dell’età. Dalle indagini sulla fauna ittica è emersa la prevalenza nel campione di esemplari di piccola taglia e giovani. Ci sono poi differenze statisticamente significative fra le stazioni di campionamento, con la zona denominata “tra i due ponti” nel Comune di Cerreto di Spoleto che risulta popolata mediamente da trote più grandi e più anziane. L’abbondanza delle popolazioni differisce poco da una stazione all’altra, anche se i settori centrali nel Comune di Cerreto di Spoleto e a Vallo di Nera hanno meno trote per m2 di superficie rispetto agli altri. Più nette invece le differenze in termini di biomassa areale.
Dal confronto dei valori medi delle popolazioni di trota gestiti con modalità differenti, pesca libera, no kill, zona di protezione, con i valori calcolati per le popolazioni no kill in ricerche condotte nel 1998 emerge che la situazione attuale si caratterizza per una riduzione della densità delle diverse classi di età e che nei settori dove è permessa la sola pesca a mosca l’abbondanza è molto più elevata.
I dati raccolti costituiscono il presupposto fondamentale per indagare le relazioni quantitative esistenti fra popolazioni ittiche e ambiente in cui vivono, premessa per una corretta gestione improntata su basi scientifiche.